martedì 3 giugno 2008

lunedì 5 maggio 2008

the millenium bridge
































350 metri di percorso pedonale che collegano la City e la Cattedrale di St. Paul sul lato settentrionale del Tamigi, con la Tate Modern sulla sponda meridionale. L’ennesimo progetto londinese della Foster and Partners è stato sviluppato in stretta collaborazione con lo scultore sir Anthony Caro e con lo studio di ingegneria Arup. Bracci trasversali bloccati ognuno a 4 cavi d’acciaio, a loro volta ancorati a dei moli ellittici in cemento, sostengono il leggero ponte sospeso al filo dell’acqua. Formato da un singolo ampio arco, vuole apparire come un sottile nastro d’acciaio di giorno e come una splendente lama di luce sul fiume di notte.

martedì 15 aprile 2008

wembley stadium.


























Il nuovo stadio di Wembley inaugurato nel 2007 sostituisce il vecchio stadio demolito nel 2003. Il nuovo impianto può ospitare 90.000 spettatori, stadio coperto più grande del mondo e secondo stadio per capienza in europa, dopo il nou camp di barcellona. Lo stadio è stato concepito per ospitare principalmente incontri di calcio, rugby ed eventi musicali, ma montando una pista che copre parzialmente il campo da gioco e le prime file degli spalti, è in grado di ospitare anche eventi di atletica. Lo stadio, realizzato dall'inglese Norman Foster, oltre ad essere un grande esempio di architettura e tecnologia è divenuto anche uno dei nuovi simboli della città. L'arco d'acciao costruito sopra la North Stand, alto 133 metri e lungo 315, sorregge la copertura dello stadio, ma al contempo è entrato fortemente nella skyline londinese modoficandola sensibilmente.

sito foster&partners



mercoledì 19 marzo 2008

archeologia industriale a Londra.
































































Una centrale elettrica della metà del '900 viene trasformata in una galleria di arte moderna dagli architetti svizzeri
Jacques Herzog e Pierre de Meuron.
Gli spazi della vecchia sala delle turbine diventano così la hall d'ingresso della Tate Modern.
Mantenendo la propria natura industriale, l'edificio continua a specchiarsi sulle acque del Tamigi con la sua austera facciata di mattoni rossi e la sua ciminiera di 99 metri. Gli unici elementi che rompono la sobrietà delle forme originali sono dei parallelepipedi semi-trasparenti illuminati da neon fluorescenti che vanno ad incastrarsi, vengono come inglobati nella costruzione esistente, dando vita ad un ottimo esempio di restauro del moderno, della cosiddetta archeologia industriale.